Coppettazione ed atleti infortunati – Funziona?

 

Brandi Ross

 

Articolo originale a: http://breakingmuscle.com/health-medicine/cupping-and-the-injured-athlete-does-it-work

 

Brandi Ross, preparatore atletico certificato presso l'Università della California a Santa Barbara, è responsabile per la salute, la sicurezza, e la riabilitazione delle squadre di calcio e di atletica. Ha una vasta esperienza di lavoro con atleti infortunati a vari livelli in una vasta gamma di sport, dal lavoro con le squadre di atletica delle scuole superiori al volontariato presso l'Olympic Training Center di Chula Vista. Brandi ha un Master in Scienze Motorie e Promozione della Salute.

 

 

Nel corso della storia vi sono state molte pratiche mediche orientali ed occidentali che si sono avvicendate. Alcune sono sopravvissute alla prova del tempo, altre sono state considerate più "alla moda", altre ancora sono destinate a ripresentarsi nel tempo. Oggi, la decompressione miofasciale, meglio conosciuta come coppettazione, è ritornata alla ribalta nella società occidentale, in particolare nella terapia fisica e nella preparazione atletica.

Tale tecnica mi è stata presentata più di un anno fa. A quel tempo, non la ho compresa appieno né no ho visto gli eventuali benefici per gli atleti. L'estate scorsa un collega ha seguito un corso in cui è stato effettivamente mostrato come impostare correttamente ed utilizzare la decompressione miofasciale (MFD). Sono rimasto piuttosto impressionato dai suoi risultati. Così, naturalmente, nel mese di dicembre ho seguito anch'io il corso. Da allora ho visto discreti risultati nel riportare in attività gli atleti dopo che altri metodi 'tradizionali' non erano sembrati funzionare.

La coppettazione ha origini che risalgono alla scrittura geroglifica egiziana intorno al 1500 a.C.1. Tuttavia, le prime descrizioni del metodo possono essere datate tra il 341 ed il 281 a. C.2.

La coppettazione, nota anche come jiaofa, ha continuato a fare parte delle pratiche sia orientali che occidentali. Verso la fine fine del 1800, la critica preso di mira il metodo e gli operatori occidentali hanno cominciato ad abbandonarlo. La scienza occidentale e la medicina stavano cercando di screditare le pratiche orientali perché non c'era supporto scientifico a ciò che veniva realizzato. La Medicina Cinese e altre terapie orientali hanno continuato a progredire in altre parti del mondo.

 

La coppettazione ha cominciato a tornare in auge nelle pratiche occidentali nella seconda metà del tardo XX ° secolo con lo sviluppo di coppette sia in vetro che in plastica 2. Anche se non vi è ancora alcuna prova scientifica concreta giustificare l'efficacia della coppettazione, sembra che abbia un risultato positivo nella maggior parte dei casi. Posso dire per esperienza che, dopo aver seguito il corso, ho applicato le procedure a vari atleti e sono ancora stupito ed impressionato dai risultati ottenuti.

 

 

Ho operato con la decompressione miofasciale su una vasta gamma di atleti nel corso degli ultimi due mesi. I risultati sono stati piuttosto interessanti. Sì, ero scettico sul funzionamento. Ancora non riesco a spiegarmelo del tutto, ma so personalmente che gli atleti rispondono agli effetti della MFD. Sono felice di poter dire che l'uso della MFD sulla fascite plantare ha avuto alcune dei risultati migliori.

 

Il primo atleta su cui ho usato la MFD si trovava nelle prime fasi della fascite plantare. Aveva cominciato a notare il dolore al piede al mattino risveglio per poi, dopo qualche giorno, ha iniziato a notarlo durante la corsa. Si rese diponibile a provare la tecnica. Dopo il primo trattamento, si accorse di un netto miglioramento con diminuzione del dolore al risveglio. Un secondo trattamento venne eseguito circa cinque giorni dopo. Da allora non ha più avuto dolore nè problemi nella corsa. Questo è un esempio lampante di come l'uso precoce della MFD può essere utile nella cura.

La seconda atleta, anch'essa con fascite plantare, ha avuto risultati simili ma diversi dal caso precedente. Qui, l'atleta è stata trattata con mezzi tradizionali (con esclusione di una steccatura notturna) per quasi quattro mesi con scarso o nessun miglioramento. Le è stata suggerita la MFD.

Il primo trattamento ha comportato la riduzione della tensione muscolare del polpaccio e del piede permanendo tuttavia il dolore. E' stato eseguito un secondo trattamento con risultati simili con diminuzione del dolore ma non all'altezza delle aspettative. Un terzo trattamento era in programma, ma lei non si è presentata. Era stata visitata da un podologo che la aveva trattata con cortisone. Ad oggi la terapia iniettiva ha comportato ben pochi cambiamenti.

 

Più di recente, un' altra atleta è stata aggiunto all'elenco dei casi di fascite plantare. E' stata trattata bilateralmente con MFD. Al primo trattamento, notò un buon miglioramento sia del dolore che della rigidità muscolare. Erano diminuiti entrambe e camminava normalmente. Era anche in grado di camminare sulla punta dei piedi con poco o nessun disagio. Non è stata in grado di fare un ulteriore trattamento a causa del programma di viaggio della squadra. Tuttavia, sembra che lei stia abbastanza bene ed utilizzi di notte delle stecche come ausilio.

 

 

Un altro atleta aveva problemi con la banda Ileo-Tibiale (ITB) ed il tendine del ginocchio ("ginocchio del corridore" – n.d.t.). La sua lamentela principale era di un lieve dolore sulla parte esterna del ginocchio. Aveva anche subito da quattro mesi la ricostruzione del legamento crociato anteriore (ACL). Applicate quattro coppette disposte lungo la sua ITB, dopo la rimozione, ha subito notato che la sua ITB era più flessibile. Egli non ha ricevuto ulteriori trattamenti sulla sua ITB e continua a progredire nella sua riabilitazione senza incidenti. Le coppette sono state utilizzate anche sul tendine del ginocchio a causa di alcuni problemi di flessibilità. Dopo due trattamenti, ha maturato una maggiore flessibilità ed ora continua a migliorare in forza e stabilità.

Il caso seguente è una situazione unica rispetto agli altri atleti. Questo atleta si è presentato con uno stiramento al polpaccio. Inizialmente è stato trattato con una terapia conservativa per controllare dolore e gonfiore. Dopo i primi tre giorni, ho optato per inserire l'uso di una coppetta con l'intenzione di iperemizzare un po' la zona. Mentre scorrevo con la coppa sopra l'area interessata, ho percepito granulosità. Era come guidare su una strada ghiaiosa. Di fatto aveva tante adesioni, sentivo molto bene i granuli. Dopo il primo trattamento ha riferito che il dolore era sparito e di aver conseguito una maggiore elasticità di movimento sul lato affetto. E' stato trattato ancora due giorni più tardi con la stessa procedura. In una settimana, è stato in grado di tornare ad una attività moderata, proseguendo sarà al 100% in un prossimo futuro.

Sono ancora stupito dai risultati della MFD. Ogni volta che la uso richiedo agli atleti un feedback. Finora, quasi tutti i risultati sono stati favorevoli. E' bello vedere che un antico metodo terapeutico ha ancora valore oggi. Se ne avete la possibilità provatelo. Sarete sorpresi di ciò che accade. Non riesco a spiegarlo scientificamente, ma posso dire che è stata una rivelazione.

 

Funzionerà in tutti i casi? Non posso dirlo. Voglio dire che non tutto funziona per tutti. Si prova e si sbaglia. Finché vedo risultati positivi, io lo inserisco nel programma di riabilitazione di un atleta. Se non vedo i risultati mi muovo verso un'altra metodologia di trattamento. Tutto quello che posso dire è, siate aperti e disposti a provare un nuovo metodo. Non si sa mai cosa può succedere.

 

Riferimenti:

1. Bentley, Bruce. A Brief History of Cupping. February 2008.

 

2. Dharmananda, Subhuti, PhD. Cupping. March 1999.