Qi Management & Coaching

Gestione ed Indirizzamento dell'Energia Vitale

 

 MOXIBUSTIONE  GIAPPONESE


I contatti della medicina giapponese con quella cinese risalgono, almeno per quanto documentato, al IV-VI secolo d.C. e nella assimilazione della Medicina Cinese da parte del Giappone ebbero grande importanza i Coreani che arricchirono l'apporto con contenuti coreani ed indiano-buddisti.

Il Giappone sposò la Medicina Cinese e la regolamentò, istituzionalizzando "specializzazioni" in settori diversi quali agopuntura, farmacologia, massaggio, moxibustione, etc. .

Di seguito, il contatto con la civiltà europea, portoghesi prima ed olandesi e tedeschi dopo, consentì l'assimilazione della medicina occidentale (soprattutto la chirurgia) e delle teorie umorali di Galeno che avevano tra l'altro punti in comune con quelle della medicina cinese.

L'isolamento voluto nel 1630 dal governo produsse un periodo di circa due secoli in cui la medicina tradizionale giapponese, questo coacervo di diverse provenienze, crebbe e si sviluppò indipendentemente partendo dalla matrice sino-indo-coreana e dando origine a tecniche innovative e di grande efficacia.

Nel diciannovesimo secolo anche in Giappone, la medicina occidentale prese decisamente il sopravvento su quella Tradizionale che rimase però in uso a livello popolare per ritornare prepotentemente alla ribalta con la seconda guerra mondiale e le difficoltà che il popolo giapponese dovette affrontare.

Oggi in Giappone convivono la Medicina Giapponese Tradizionale e la Medicina Occidentale (che potremmo definire globale o globalizzata).

 

In linea generale le tecniche tradizionali giapponesi, ispirandosi comunque alla teoria energetica cinese, si distinguono per una particolare "delicatezza", così nella agopuntura gli aghi sono di sezione molto inferiore a quella cinese e l'inserzione è di solito molto superficiale, nella farmacologia (Kampo) i dosaggi dei medicamenti sono molto inferiori, allo stesso modo nella Moxibustione, la tecnica di stimolazione dei meridiani e dei punti della agopuntura mediante la combustione di lana di Artemisia, sono stati sviluppati metodi di applicazione particolarmente delicati e rispettosi nei confronti del ricevente.

Altro aspetto che distingue la medicina tradizionale Giapponese da quella Cinese sono una minore attenzione alla posizione esatta dei punti dei meridiani che possono in realtà spostare la propria proiezione sula cute e che quindi devono essere "cercati" al tatto ed una maggiore attenzione ai punti detti "vivi" ovvero dolenti o percettibili dall'operatore o comunque "attivi".

 

Così nella moxibustione diretta (a contatto) la dimensione dei coni nel metodo Tonetsukyu è minima, definita "a grano di sesamo", a "filo d'erba" o a "grano di riso" e la combustione degli stessi viene soffocata prima del raggiungimento dalla cute come nel sistema del Maestro Fukaja dove per fare ciò viene utilizzato un tubo di bambù. In questi sistemi l'azione della combustione è sovrapponibile a quella della infissione dell'ago e può quindi essere vista come sostitutiva dell'agopuntura.

 

Mella moxibustione indiretta, quella effettuata a distanza dalla cute o con frapposizione di sostanze (aglio, zenzero, sale, etc.), particolarmente piacevole, oltre che efficace, è il sistema Tantakekyu o Ontake detta anche "del bambù riscaldato".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per l'avvicinamento a queste tecniche e l'apprendimento delle stesse non posso esimermi dall'esprimere la mia gratitudine ai Maestri Sensei Toru Nakamura e Sensei Felip Caudet.