Qi Management & Coaching

Gestione ed Indirizzamento dell'Energia Vitale

DIAGNOSTICA ENERGETICA RYODORAKU


Se la medicina tradizionale cinese arriva a valutare l’omeostasi energetica dello individuo attraverso i "quattro metodi diagnostici o si zhen" che comprendono, tra gli altri l’esame dei polsi e della lingua, negli anni '50 del secolo scorso in Giappone, grazie all'intuizione ed al successivo lavoro di approfondimento del Dr. Yoshio Nakatani e dei suoi discepoli, è stato sviluppato un metodo diagnostico basato sulla valutazione  della conducibilità elettrica a livello cutaneo.

Nel 1951, misurando la resistenza elettrica della cute di un paziente edematoso per nefropatia, il Dr. Nakatani scoprì una serie di punti a conducibilità elettrica maggiore della cute circostante, che potevano essere allineati secondo un tragitto sovrapponibile  a quello del meridiano che, secondo l’agopuntura, è denominato del “Rene”.

 

Un quadro simile venne riscontrato in altri pazienti sofferenti per malattie renali mentre risultava assente nei soggetti sani. Questo tragitto venne chiamato “Ryodoraku del Rene”, dove “Ryo” significa “buon”, “do” significa “conduttore” e “raku” significa “linea”, quindi "linea di buona conduzione".

In seguito la stessa cosa fu rilevata per tutti i 12 meridiani arrivando ad affermare che, quando la conducibiltà dei punti "elettropermeabili" della cute, corrispondenti ai punti Yuan (sorgente) e Jing  della agopuntura classica, varia secondo determinati parametri tra i due lati del corpo e nel contesto globale della media di tutte le misurazioni, ci si trova di fronte ad uno squilibrio energetico.  A maggiore conferma, tale variazione si rileva anche con frequenza sul meridiano collegato a quello in causa secondo la regola “interno/esterno” della medicina Tradizionale Cinese.

  

I punti di misurazione Ryodoraku

Il sistema, visto in realtà  dal Dott. Nakatani da un punto di vista neurofisiologico come valutativo di squilibri del sistema nervoso autonomo, è stato prontammente ripreso in tutto il mondo da numerosi ricercatori ed operatori che lo hanno sviluppato e testato. Tra questi nel 1982 lo statunitense John Amaro [lac, DC, Dipl.Ac. (NCCAOM), Dipl.Med.Ac. (IAMA)] ha per primo elaborato, con l'ausilio della rilevazione ed elaborazione elettronica dei dati di elettropermeabilità, il sistema di diagnostica denominato EMI (Electro Meridian Imaging), cui in seguito innumerevoli altri si sono ispirati per costruire sistemi di diagnostica energetica ispirati al metodo Ryodoraku.

 

Nella pratica, con apposita apparecchiatura collegata ad un personal computer, vengono rilevati i valori della resistenza cutanea ai punti di agopuntura di polsi e caviglie relativamente ai 12 meridiani per ogni lato del corpo.

Tali valori, elaborati attraverso una serie di algoritmi opportunamente studiati dai ricercatori, consentono la realizzazione di grafici che rappresentano visivamente lo stato energetico del soggetto e che possono rappresentare un valido aiuto nella diagnostica energetica, oltre ad essere un'ottimo strumento per seguire nel tempo l'evoluzione dei livelli energetici della persona trattata, richiedendone la realizzazione non più di cinque minuti a seduta.