Qi Management & Coaching

Gestione ed Indirizzamento dell'Energia Vitale


Tecniche percussorie

Le tecniche percussorie, che come tutte quelle "complementari" attraversano trasversalmente tutte le culture terapeutiche estremo orientali ma non solo, possono essere catalogate nella Medicina Classica Cinese come Pak Sha, ovvero le tecniche che esteriorizzano i patogeni endogeni o esogeni attraverso il picchiettamento.

 

Sono realizzate solitamente a mezzo di martelletti di diversa foggia che possono essere catalogati fondamentalmente in due categorie, quelli con testa fornita di aghi e quelli senza.

Nella prima categoria rientrano le tecniche che utilizzano l'effetto della ripetuta percussione della cute con una testina (monouso e sterile) provvista di un numero di aghi, variabile di solito da cinque a dodici diversamente raggruppati, per ottenere la esteriorizzazione dello "sha", ovvero l'arrossamento della cute fino eventualmente alla realizzazione di petecchie, senza perforazione della cute stessa. 

Lo Sha, è visto come l'emergere dei patogeni dagli strati profondi, e quindi l'iperemia locale e l'eventuale stravaso di sangue negli starti superficiali della cute, a produrre petecchie, ha un effetto di mobilizzazione del Qi e del Sangue e di liberazione degli agenti patogeni trattenuti intesi nell'ottica energetica orientale quindi calore, freddo, vento etc..

La tecnica si applica ai punti classici della Agopuntura ed ai meridiani energetici, così come alle aree dolenti e può essere in qualche modo assimilata, per modo di azione, a quelle del Gua Sha  ed in parte della coppettazione.

A titolo di curiosità il martelletto "a fior di pruno" è usato tradizionalmente, tra l'altro, per la cura della alopecia.

 

Nella seconda categoria rientrano quelle tecniche che si avvalgono dell'effetto vibratorio-percussorio del martelletto per ottenere una stimolazione dei punti e dei meridiani di agopuntura finalizzato alla normalizzazione del libero fluire del Qi.

Tra le numerose tecniche esistenti un particolare rilievo assumono quella giapponese del Dott. Manaka e quella cinese della Dott.ssa Ma Xuzhou. 

La tecnica del Dott. Manaka prevede l'uso di un martelletto in legno leggero e di un "ago", anch'esso in legno, la cui lieve percussione ritmica viene applicata alla cute sostituendo l'uso degli aghi, nella visione del creatore e nell'ottica della "terapia meridianica",  nei soggetti agofobici e nella pratica di autoterapia. L'ago (o forse meglio lo scalpello) in legno viene percosso con frequenze definite e variabili a seconda dei meridiani interessati dall'intervento.

La tecnica di origine cinese, introdotta dal maestro di Qigong e medico MTC Ma Litang e diffusa in Europa da sua figlia Ma Xuzhou, oftalmologa presso l’Ospedale Baiyunguan di Pechino e presso l’Accademia di Medicina Tradizionale Cinese, usa un piccolo martelletto di gomma utilizzato per stimolare i punti dell’agopuntura, percuotendoli ritmicamente secondo la direzione di scorrimento dell’energia nei canali. La circolazione di Qi e sangue viene così attivata, in modo da eliminare blocchi, stasi e ostruzioni, e ristabilire l’equilibrio armonico yin e yang. La scelta dei punti e della tecnica di stimolazione è definita sulla base della diagnosi differenziale della medicina cinese. E’ una terapia piacevole e indolore, adatta ad adulti e bambini di tutte le età, e specialmente raccomandata alle donne gravide, per le quali l’agopuntura è spesso controindicata. Il trattamento effettuato dal terapista è integrato dalla pratica di esercizi di Qi Gong.


Traduzione dell'articolo dal Jurnal of Chinese Medicine del Febbraio 2016 di B. Martin & F. Yurasek

 

"Il trattamento della Ipertensione Primaria con tecnica del Martelleto a Fior di Pruno"

(The Treatment of Primary Hypertension Using Plum Blossom Needle Therapy)